Ancora paura nell’avezzanese per un lotto di spinaci “Il Gigante” contaminati da mandragora, l’erba dello “sballo” diffusasi nel medioevo tramite la cultura rave. Provvidenziale l’intervento dei NAS che, impegnati nel maxi sequestro ai giardinetti di Trasacco (0.2g di hashish del tipo “Puzzone” causa della recente epidemia di dissenteria catarrale), hanno interrotto l’operazione per dedicarsi al controllo olfattivo di 152 cassette di spinaci sfusi. A tutti i 152 carabinieri impiegati nell’operazione, uno per casset- ta, è stata fornita una copia della Mandragola di Macchiavelli a scopo informativo, i risultati risultano contraddittori ma le autorità fanno sapere: “una lettura un poco lubrica ma edificante”. Accesi i toni del comitato stregoneria che fa risalire la diffusione della pianta all’eccesso di onanismo maschile nel territorio, la sua germinazione sembra dovuta allo sperma disperso nel terreno, così attaccano: “basta coltura del patriarcato”. I sindacati, osteggiando l’iper-industrializzazione del Fucino, propongono: “l’eradicazione manuale della mandragora risulta mortale ma tornando alla classica estrazione tramite corda legata alla coda di un cane nero si otterrebbe un maggiore controllo sulle colture, nuovi impieghi nell’agricolo e certo una diminuzione del randagismo” Invita alla cautela il fronte ecologico citando le ricerche storiche di M. Izzi: “I primi uomini sarebbero stati una famiglia di gigantesche mandragore sensitive che il sole avrebbe animato” e perciò andrebbero preservate.
Mandragora negli spinaci